Per come si è aperta la tappa di oggi sembrava possibile arrivare anche a Roma in giornata. Tempo fresco,saliscendi dolci e ritmati, panorami incredibili. Nel 2008 avevo fatto l’errore di scavalcare via montagna la penisola amalfitana perdendomi Positano. Stavolta ho optato per la costiera e sarei rimasto volentieri su quei tornanti per un mese, se necessario. Certo pero’ che, come dice la signora che ho intervistato ieri sera a Maiori, il prezzo per star qui è alto.Si parla anche di 5 euro l ora per parcheggiare. Terminati gli scorci di paradiso appare, dopo una lunga discesa, il Vesuvio, ed è l ultimo spettacolo di oggi. <
Entrare e uscire da Napoli su una bici da corsa, passando da Portici, è paragonabile ad attraversare un passo in Tajikistan con una Y10. Sembra di essere seduti su una lavatrice. Per i napoletani poi esiste, ancora più sviluppata che nei palermitani, la convinzione che alla giuda esistano solo loro, tutti gli altri sono degli stronzi che ti vogliono fare perdere tempo. Non solo, ma pare che qualcuno sia convinto che se investe un ciclista al prossimo autgrill gli danno i punti della benzina.Ovviamente non ho contato quanti raggi si sono spaccati su quei dannati sanpietrini/fossi, ma dovrebbero essere 3 o 4. Ho deciso pero’ che non posso sostare due ore ogni giorno per questo motivo.
Quindi finche’ la bici cammina benino
può restare così com’ è, appena si scassa la faccio sistemare meglio.
In tutto questo ci sono novità sulle tappe future. Per raccontare una storia (che ho agganciato ieri sera) e per passare da Capua e Teano e raccontarvi dei Mille, entrerò in Ciociaria, una delle zone storicamente più antiche del Lazio. Mi allontano dal mare per un po’. Faccio la bella campagna romana. Una strada antica, alberi che fanno ombra e cose buone da mangiare, e male non può fare.