La straziante giornata di fatiche dentro al forno sembra finita. Con 37 gradi all’ombra mi sono trascinato a Firenze dall’unico biciclettaio aperto della città chiedendo pietà. E devo aver fatto pietà veramente perché mi è stata fatta più di una cortesia e mi hanno cambiato a poco prezzo il povero cerchio, concissimo e storto, che poveraccio non ne poteva più. Ho montato un 32 raggi, ma con raggi nuovi e più robusti, un copertone più spesso e sembra vada alla grande. Pare che le ruote che avevo prima fossero più simili a ruote da gara, leggere e sottili, ma meno adatte a prendere cannonate. Io poi non sono un fuscello e il carico del bagaglio è sui 6kg, quindi in curva, e maggiormente in piega, i raggi devono sopportare delle sollecitazioni esagerate per quello che sono stati progettati a reggere.
Ecco spiegato il calvario fin qui vissuto.
Lasciata Firenze dopo circa 3 ore di lavori ( il meccanico era un guru, ma doveva fare 200 cose contemporaneamente) ho proseguito verso Empoli.
Da queste parti poi si è fatto buio e non c’è stato verso di trovare un letto. Allora ho pensato ” boh, mangio un kebab da Ali Babà e riparto in notturna per Pisa”. Le gambe però oggi hanno pompato su una bici che ogni mezzo giro di ruota frenava e con 40 gradi mi sono un pò cotto. Allora ho chiesto al pakistano del locale se avesse idea di dove potessi andare. “Se per te non è un problema dormire in una stanza con 4 persone, puoi dormire da noi, senza pagare.”
Potevo mai rifiutare? Ora sono qua che aspetto che chiudano alle 24, la bici resterà chiusa al negozio di notte e la prenderò domattina… Maggiori news più tardi. W il Pakistan
Vai ragazzo, vai…come Martino in tanti vorremmo essere te, ma io so, e ora lo sai anche tu, perhè rompi tutti ‘sti raggi…caro il mio torello!!! Baci dalla famiglia. Ho sentito Giuliana, è stata carina…grazie 🙂