Mi sono sempre chiesto come vivrebbe l’uomo se non avesse più sistemi di orientamento temporale,orologio e luce solare, in solitudine e in un ambiente poco confortevole.
Da questo pensiero è partita una ricerca di informazioni sulle comunità che vivono sottoterra e sui casi di persone (speleologi, geologi o semplici vittime di incidenti) che sono rimaste isolate in situazioni simili per giorni o addirittura anni. Subito dopo è nata un’idea sulla quale ho elaborato un progetto su misura per le mie possibilità…almeno mi auguro.
Se abitassi in una grotta a 40 metri di profondità, da solo, senza orologi e telefonino, potrei sperimentare (seguito a distanza da medici e speleologi esperti) le reazioni del mio corpo , non abituato a entrare in grotta, e potrei documentarle giornalmente realizzando un documentario. L’epoca degli speleonauti sarà anche terminata, tutti gli studi del caso già effettuati, ma a fini documentaristici può essere una frontiera interessante e ricca di spunti narrativi. Non si intende quindi portare a compimento uno studio scientifico sulla permaneza in grotta per molto tempo, in stile speleonauta appunto, bensì conoscere meglio l’uomo attraverso il contatto diretto con le sue paure e le sue reazioni a situazioni di vita anomale in ambiente ostile. Mettere uno che di grotte non sa nulla in una situazione del genere può essere interessante. L’assenza di azione ( e che devo fare in 6 metri quadrati?) luce naturale, il silenzio e lo sfasamento del ritmo circadiano, dovrebbero intensificare pensieri, sogni, ansie e paure. Solitamente nelle esperienze che vivo da solo c’è molto da fare e tutto si basa su un continuo orientamento spazio-temporale. Ora vorrei annullare tutto ciò e passare a un misurarsi nudo e crudo…vediamo quanto tempo e con che risultati ne uscirò.
Sarò tuttavia a disposizione di chi, per fini scientifici vorrà
trarne eventuali spunti o dati di interesse collettivo. Altre news a breve sul quando e soprattutto con il supporto di chi.
Ringrazio intanto il CNSAS sezione Sicilia Occidentale che mi dato da subito le basi tecniche e la disponibilità per intraprendere questa prova e in particolar modo Marco Nicolosi che con pazienza mi accompagna in grotta e mi ripete le cose cento volte per evitare che mi schianto da qualche parte.
Ci saranno altre rielaborazioni personali durante il pre-ingresso…tutto è ancora in fase poco più che embrionale e le idee maturano nel tempo. Intanto sto scegliendo la mia “tana”.
Scusa…non abbiamo capito bene l’ultima parola (?)..
FANTASTICA ESPERIENZA!