È facile immaginare perché non sia facile essere un ragazzino nello Yukon. Se non sei portato per degli sport da praticare in mezzo alla natura finisce che ti alcolizzi o ti droghi. Scheimus è invece uno che ama inventare giochi piuttosto originali, sebbene questi lo abbiano ridotto in fin di vita più di una volta.
Per esempio, qualche inverno fa, aveva deciso di scendere da una collina molto ripida, appena fuori Dawson, scivolando su una pala di plastica.
Lanciato a folle velocità non si è accorto che, a metà strada circa, sporgeva dalla neve la punta di un pino, spezzata e acuminata come una lancia.
Avendo già perso la pala nell’urto contro una roccia, Scheimus ha centrato l’albero, con il quale si è praticamente mezzo impalato.
La punta ha facilmente sfondato la sua tua invernale conficcandosi nel retto e procurandogli una emorragia così grave da convincere gli amici a portarlo in ospedale (via aerea fino a Vancouver).
Qualche tempo dopo, costruita una bomba artigianale, ha rischiato di perdere un occhio in seguito all’esplosione dell’ordigno che, pare, fosse molto potente per essere stato fatto in casa…
Personalmente ho avuto modo di vederlo in azione l’anno scorso quando si è slogato spalla giocando a hockey e il giorno dopo ha fatto un numero che definirei da puntata dei Simpson.
Dopo avermi praticamente costretto a guidare il suo camper (un vecchissimo mezzo nel quale ho vissuto per circa due settimane gratis), con circa ventisei suoi amici ubriachi a bordo, mi ha indirizzato fino a una delle grosse Draghe della Gold Rush sulla Klondike Highway. C’erano circa cinque gradi sotto zero, ma lui, seminudo (non a caso soprannominato Shameless) con una spalla fasciata, si è arrampicato in cima alla torre della grossa struttura, rischiando di scivolare a ogni passo su una scaletta di metallo bagnato. Ha quindi raggiunto il pennone della bandiera, issando le sue mutande in segno di vittoria.
Fortunatamente le telecamere di sorveglianza erano spente.
I suoi hanno un Cabin appena fuori Dawson, sul fiume Klondike.
Ho parlato un paio di volte con sua madre, giusto per capire che effetto fa aver generato un ragazzo così “vivace”.
“Non è facile avere un figlio che ne combina sempre una…A volte sparisce per giorni e non se ne sa nulla. Poi torna, ma nessuno sa cosa abbia combinato nel frattempo. Comunque ha un buon lavoro, è un bravo idraulico e spero che prima o poi si sistemi”.
Già…l’ultima frase l’ho già sentita.
I latini dicevano nomen omen
Un saluto dalla “giungla”….stasera ti mando foto di un irriconoscibile campo…dove hai fatto i “primi” passi ….!!! 🙂
Hasta luego siempre e nel mundo
Pablo
Sì, ci sono molte mamme che nonostante tutto pensano che i figli prima o poi si sistemeranno…ma sono le mamme degli idraulici… 🙂