Viaggiare, esplorare e girare documentari ha dei costi notevoli. Ma come finanziare il vostro viaggio avventura?
I tempi in cui si andava da facoltosi produttori o direttamente da una rete TV a presentare delle idee e si ricevevano bei soldi sono finiti. Ammesso che ci siano mai stati. Comunque produttori e soldi ce ne sono ancora, pochi, ma ce ne sono. E’ cresciuta invece a dismisura la concorrenza. Il progresso tecnologico ha reso “affordable” innumerevoli strumenti per la ripresa video e audio, e con l’avvento di Youtube e dei social la produzione di documentari di viaggio e sport estremo è salita alle stelle.
Tuttavia, come in tutti i mercati, dopo una prima esplosione di video legati a sport estremi, viaggio ecc, si sta ora assistendo a una inversione di tendenza. Sarà indispensabile produrre dei contenuti con un solido storytelling oltre che a filmare le piroette in snowboard e il Kayak porn. Perché il pubblico è ormai assuefatto e si annoia più facilmente della mera estetica. Questo ovviamente non è solo il mio parere, ma è un ritornello che sento dalle aziende con le quali mi trovo spesso a parlare. Domande tipo “come intendi impostare lo storytelling durante e dopo il tuo viaggio?” o “ma cosa vuoi fare da grande? Mica possiamo investire su di te per pagarti le vacanze!”, ve le dovete aspettare già dal primo colloquio con un potenziale sponsor o agente.
Continuità e serietà. Questa è la richiesta sempre crescente.
Chi produce storie rimarrà sul mercato in un modo o nell’altro. Chi punta a stupire, senza una base solida di personalità, stile, capacità di narrazione a lungo termine, non va molto lontano. Può essere un atleta o un artista da urlo, ma se non sa comunicare non va.
E’ chiaro che se basate tutto il vostro contenuto sull’estetica e sulla spettacolarità avete davanti gente come quelli di Brain Farm o Red Bull Media House che già nel “lontano” 2010 facevano robette così. Auguri.
Ma torniamo alla pratica.
Se volete capire come finanziare il vostro viaggio avventura avete a disposizione vari modi. Tutti richiedono tempo, dedizione totale e molta pazienza.
Il primo modo per finanziare il vostro viaggio avventura: l’autofinanziamento
Ok “The art of flight” è costato 5 milioni di dollari. Solo per la scena in cui Travis Rice e gli altri atleti ammazzano il tempo sparando ad alberi e bombole del gas, sono stati spesi quasi 60K $ in pallottole e fucili. E’ ovviamente un’opera impossibile da produrre da soli a meno di non essere James Cameron. Ma non preoccupatevi. Nel mondo del fai da te i budget sono molto inferiori per fortuna.
Per una spedizione fino a tre mesi è plausibile spendere fra i 3K e i 10K. A volte si devono mangiare patate e cipolle o dormire a terra in casa di sconosciuti, ma si fa in nome della causa. Per il documentario, non appena tornati a casa, serviranno tanti soldi quante le cose che non sapete fare/trovare (mix audio, soundtrack, montaggio,grafiche…).
Lavorate, mettete soldi da parte. Andate. Quanto ci vuole a guadagnare la cifra che vi serve dipende unicamente da voi e da quello che sapete fare. In questo lungo percorso può sempre succedere qualcosa di inaspettato che porti nuove occasioni. Per esempio per girare 5 episodi su 6 di The Raftmakers (attualmente in fase di montaggio) ho lavorato per due estati come bagnino e lavapiatti, e tra una stagione e l’altra sono partito per fare riprese in mezzo mondo. Poi con un piccolo contributo della campagna Crowdfunding (vedi prossimi post) e con il decisivo inserimento di Pop Cult nella produzione, ho portato a termine le riprese e ho avuto la garanzia di chiudere entro fine 2017.
Autofinanziarsi è più un primo vero passo in avanti, una dichiarazione d’amore a volte disperata per il vostro sogno, un suicidio economico annunciato e un atto di fede come il salto dalla Bocca del Leone di Indiana Jones. Eppure vi troverete avvolti per mesi in un turbine di orgoglio misto a paura, dove la vita che avete scelto vi sbatterà in faccia la dura realtà di continuo e ne pagherete un prezzo molto salato. Sarete continuamente sotto tiro dalla gran parte di amici, parenti, colleghi e dovrete far leva solo sul vostro spirito e alla capacità di “mangiare merda” per tanto tempo.
E comunque come dicevo prima… non si sa mai cosa può portare di nuovo la marea.
PRO E CONTRO
PRO: libertà di partire in qualunque momento senza dipendere finanziariamente dalle decisioni di terzi. Libertà creativa e di movimento. Nessuna deadline
CONTRO: Nessuna garanzia che il prodotto finale sia vendibile. Tempi di produzione e postproduzione lunghi e imprevisti a mazzi da sei. Rischio di dilapidare i propri fondi personali e risparmi.