Sono stato sei giorni in mare con Andrea Fantini e Alberto Bona, lavorando come Reporter di Bordo sul loro Class 40 in trasferimento da Genova a Lorient.
Lo Yatch Club di Genova, dove è rimasta la barca per settimane, è un posto comodo e ben servito, ma la barca andava trasferita in Bretagna, dove sarà sottoposta a un totale restyling per essere messa in condizione di attraversare l’Atlantico “a cannone” alla Transat Jacque Vabres 2017.
Per produrre contenuti video e foto, commissionati da Shoreteam (azienda che gestisce il progetto di vela oceanica di Andrea Fantini) ho fatto a bordo le prime 850 miglia del trasferimento, fino a Malaga. E’ stata una bellissima esperienza, a tratti molto impegnativa. Per le riprese e lo storytelling sono stato fortunato perché abbiamo preso una tempesta elettrica appena fuori Genova e un “groppo” con 40 nodi di vento in uscita dal famigerato Golfo del Leone (che ha costretto il team a una manovra da brivido). Ottimo materiale per i video.
Non ero mai stato in mare su una barca da corsa per così tanto tempo. Anzi, non ero mai stato in mare per così tanto tempo in generale.
Gli spazi a bordo sono progettati per due persone, ma in quattro non si sta malissimo (con noi c’era anche Matteo Serican, giovane marinaio e velista esperto). Non c’è il cesso, ma un secchio per tutti. Per cucinare ci sono: un fornello elettrico, una pentola a pressione, un pentolino e quattro stoviglie contate.
Due brande parancate dove dormire a turno offrono la soluzione più comoda quando si viaggia in doppio. Quando si è in quattro va bene anche dormire sulle vele raggruppate sottocoperta.
Alla fine, se ci penso, non è uno stile di vita totalmente nuovo per me. E’ un pò come quando ero al Mongol Rally a fare offroad su una Y10 tutta scassata nel deserto del Kazakhstan. Solo che dalla barca non posso scendere quando voglio e invece della sabbia in faccia mi arriva tanta acqua salata. Altre analogie principali con il rally: l’equipaggiamento che non è legato bene all’interno dell’abitacolo/sottocoperta rotola e sbatte in giro come i panni in lavatrice. Una cosa da tenere a mente per evitare spiacevoli incidenti.
Per ora ho filmato questo trasferimento, quello di 180 miglia per partecipare alla Giraglia Rolex Cup (che il nostro team ha vinto), alcuni allenamenti a Genova e le uscite con gli sponsor in visita. Sto imparando molto, ma ho ancora moltissimo da capire della vela e della vita in mare.
Ora dovrò raccontare la corsa contro il tempo che avverrà in cantiere a Lorient. C’è una lista di lavori che non finisce più (ennesima analogia con il rally) perché ormai mancano circa 90 giorni alla partenza della Jacque Vabre 2017 e bisogna tenersi al passo. Andrea e Alberto sono in Atlantico in questo momento, per terminare il trasferimento della barca, ma anche per totalizzare le 1000 miglia in doppio che gli varranno la qualifica alla regata (Malaga-Lorient).
Insomma gente, ne vedremo delle belle. Qui di seguito un breve video della routine di bordo…:)